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Libro Il sole era freddo. Torino 1972, il commissario Lemonier indaga - editore: Frilli - anno: 2017
EAN: 
9788869432149

Descrizione

“Un travestito trovato ucciso fra i rovi del cimitero” questo il titolo de “La Stampa” del 26 febbraio 1972. Il commissario Lemonier mormorò “Ucciso? E chi lo può dire?”. Un modo come un altro per ricordare che brancolava nel buio. In realtà il fatto di cronaca fu uno dei più “tortuosi” quanto morbosi della cronaca nera non solo di quel periodo. Per tentare di districarlo occorre risalire a circa un mese prima quando sulla riva del Po viene trovato il cadavere di un giovane con la testa affondata nell’acqua del fiume, ma nei polmoni acqua di mare. Si tratta di Domenico Ferrero 18 anni, figlio del proprietario del San Giors, storico ristorante di Torino. Lemonier sa che non è sufficiente dipanare l’intreccio amoroso, fra il giovane morto e i due camerieri Daniel e Nuccia, per giungere alla soluzione del caso, così s’interessa ai clienti del locale che nulla sembrano avere a che fare con quella morte eppure un sottile filo rosso porta il commissario a “ficcare il naso” nell’antica farmacia del Mauriziano, analizza la vita di Elena, figlia del farmacista, si chiede che rapporto ha con Elia collaboratore del padre, dottore Elia che abita in uno stabile conosciuto in città per l’anomala coppia di portieri: Carlo, detective mancato, e Bruna che grazie alla “planchette” (comunemente chiamato “il bicchierino”) parla con i defunti e scandaglia il mistero. E quale rapporto ha Daniel, l’aiutante del San Giors, con Niki, l’inquilina andata a vivere sullo stesso pianerottolo di Elia? E con “Al Cit”, l’inquietante nano che organizza corse di cani clandestine? I dubbi si accavallavano, a usufruirne sembra essere soltanto Roberto, il romanziere, abituale cliente del San Giors, impegnato a scrivere un “noir” sulla vicenda. Il maledetto caso del travestito trovato morto ai piedi del cimitero comunale sembra risolto quando il proprietario del ristorante, confessa di essere l’assassino dopo aver scoperto la tresca in cui era invischiato il figlio. Soltanto Lemonier intuisce che le cose non sono come appaiono. La verità ancora una volta sembra prendersi gioco di lui proprio come Stella la giovane incontrata per caso, tutto quanto sa della ragazza è di esserne innamorato. Come consolarsi della pena d’amore? Semplice: con la sconvolgente scoperta dell’identità del travestito e del suo assassino.

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Dettagli

Descrizione

“Un travestito trovato ucciso fra i rovi del cimitero” questo il titolo de “La Stampa” del 26 febbraio 1972. Il commissario Lemonier mormorò “Ucciso? E chi lo può dire?”. Un modo come un altro per ricordare che brancolava nel buio. In realtà il fatto di cronaca fu uno dei più “tortuosi” quanto morbosi della cronaca nera non solo di quel periodo. Per tentare di districarlo occorre risalire a circa un mese prima quando sulla riva del Po viene trovato il cadavere di un giovane con la testa affondata nell’acqua del fiume, ma nei polmoni acqua di mare. Si tratta di Domenico Ferrero 18 anni, figlio del proprietario del San Giors, storico ristorante di Torino. Lemonier sa che non è sufficiente dipanare l’intreccio amoroso, fra il giovane morto e i due camerieri Daniel e Nuccia, per giungere alla soluzione del caso, così s’interessa ai clienti del locale che nulla sembrano avere a che fare con quella morte eppure un sottile filo rosso porta il commissario a “ficcare il naso” nell’antica farmacia del Mauriziano, analizza la vita di Elena, figlia del farmacista, si chiede che rapporto ha con Elia collaboratore del padre, dottore Elia che abita in uno stabile conosciuto in città per l’anomala coppia di portieri: Carlo, detective mancato, e Bruna che grazie alla “planchette” (comunemente chiamato “il bicchierino”) parla con i defunti e scandaglia il mistero. E quale rapporto ha Daniel, l’aiutante del San Giors, con Niki, l’inquilina andata a vivere sullo stesso pianerottolo di Elia? E con “Al Cit”, l’inquietante nano che organizza corse di cani clandestine? I dubbi si accavallavano, a usufruirne sembra essere soltanto Roberto, il romanziere, abituale cliente del San Giors, impegnato a scrivere un “noir” sulla vicenda. Il maledetto caso del travestito trovato morto ai piedi del cimitero comunale sembra risolto quando il proprietario del ristorante, confessa di essere l’assassino dopo aver scoperto la tresca in cui era invischiato il figlio. Soltanto Lemonier intuisce che le cose non sono come appaiono. La verità ancora una volta sembra prendersi gioco di lui proprio come Stella la giovane incontrata per caso, tutto quanto sa della ragazza è di esserne innamorato. Come consolarsi della pena d’amore? Semplice: con la sconvolgente scoperta dell’identità del travestito e del suo assassino.

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