Libro Lavoro del dirigente pubblico e autonomia territoriale - editore: Giappichelli - anno: 2020
EAN: 
9788892133976

Descrizione

«Lo studio monografico di Mario Cerbone sulla dirigenza pubblica degli enti territoriali coglie profili di indubbio interesse per l'elaborazione della dottrina giuslavoristica, occupando un'area tematica poco indagata nell'ambito della complessiva riflessione teorica in materia di dirigenza pubblica, per lo più fino ad ora incentrata su quella statale. L'Autore porta a compimento una riflessione scientifica avviata da tempo sul tema, affinando, dal punto di vista teorico, la sua interpretazione e rapportandosi ad un quadro normativo che, come noto, si è sensibilmente modificato nel corso degli anni, assumendo la caratteristica - come Cerbone opportunamente sottolinea - di essere "permanentemente in itinere". I profili di riflessione critica dell'Autore consegnati al dibattito, mai sopito, sull'impiego pubblico, in generale, e sulla dirigenza, in particolare, sono molteplici e ruotano intorno al filo conduttore della continua tensione tra centralismo uniformante e istanze delle autonomie territoriali. Ed in questa continua tensione la dirigenza assume una propria specificità, situata qual è tra le tematiche dell'adempimento della prestazione lavorativa, la dimensione organizzativa e lo svolgimento delle funzioni pubbliche. Il primo aspetto di interesse attiene al metodo della trattazione. L'Autore mostra di conferire effettivo spazio alla interdisciplinarità, con attenzione alle implicazioni derivanti dalle altre scienze giuridiche che si occupano di dirigenza pubblica e, più in generale, dei processi decisionali delle autonomie territoriali. Dalle implicazioni per così dire esterne al diritto del lavoro, l'Autore ricava molteplici elementi per la riflessione lavoristica, riuscendo nel non facile compito di indirizzarli ed intrecciarli in maniera compiuta con gli esiti interpretativi ad oggi avanzati. L'osservazione della fisionomia degli apparati amministrativi territoriali - compatti ed estremamente diversificati, specie se raffrontati con quelli statali ministeriali - consegna all'interprete la bussola per individuare, all'interno di un processo riformatore articolato, gli "spazi normativi e culturali per la costruzione del modello di dirigenza territoriale", radicato nella dimensione organizzativa autonoma e nei valori costituzionali. Ciò conduce l'Autore a valorizzare l'elasticità del modello dirigenziale territoriale, non soltanto nei confronti di quello ministeriale, ma altresì all'interno dello stesso sistema delle autonomie, escludendo per questa via la possibilità di stabilire per esse un unico e predefinito modello di dirigenza...» (Dalla Prefazione di Alessandro Boscati)

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«Lo studio monografico di Mario Cerbone sulla dirigenza pubblica degli enti territoriali coglie profili di indubbio interesse per l'elaborazione della dottrina giuslavoristica, occupando un'area tematica poco indagata nell'ambito della complessiva riflessione teorica in materia di dirigenza pubblica, per lo più fino ad ora incentrata su quella statale. L'Autore porta a compimento una riflessione scientifica avviata da tempo sul tema, affinando, dal punto di vista teorico, la sua interpretazione e rapportandosi ad un quadro normativo che, come noto, si è sensibilmente modificato nel corso degli anni, assumendo la caratteristica - come Cerbone opportunamente sottolinea - di essere "permanentemente in itinere". I profili di riflessione critica dell'Autore consegnati al dibattito, mai sopito, sull'impiego pubblico, in generale, e sulla dirigenza, in particolare, sono molteplici e ruotano intorno al filo conduttore della continua tensione tra centralismo uniformante e istanze delle autonomie territoriali. Ed in questa continua tensione la dirigenza assume una propria specificità, situata qual è tra le tematiche dell'adempimento della prestazione lavorativa, la dimensione organizzativa e lo svolgimento delle funzioni pubbliche. Il primo aspetto di interesse attiene al metodo della trattazione. L'Autore mostra di conferire effettivo spazio alla interdisciplinarità, con attenzione alle implicazioni derivanti dalle altre scienze giuridiche che si occupano di dirigenza pubblica e, più in generale, dei processi decisionali delle autonomie territoriali. Dalle implicazioni per così dire esterne al diritto del lavoro, l'Autore ricava molteplici elementi per la riflessione lavoristica, riuscendo nel non facile compito di indirizzarli ed intrecciarli in maniera compiuta con gli esiti interpretativi ad oggi avanzati. L'osservazione della fisionomia degli apparati amministrativi territoriali - compatti ed estremamente diversificati, specie se raffrontati con quelli statali ministeriali - consegna all'interprete la bussola per individuare, all'interno di un processo riformatore articolato, gli "spazi normativi e culturali per la costruzione del modello di dirigenza territoriale", radicato nella dimensione organizzativa autonoma e nei valori costituzionali. Ciò conduce l'Autore a valorizzare l'elasticità del modello dirigenziale territoriale, non soltanto nei confronti di quello ministeriale, ma altresì all'interno dello stesso sistema delle autonomie, escludendo per questa via la possibilità di stabilire per esse un unico e predefinito modello di dirigenza...» (Dalla Prefazione di Alessandro Boscati)

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